giovedì 31 gennaio 2008

La corsa del tempo

Nè mistero nè dolore,
nè volontà sapiente del destino:
sempre quell'incontrarci ci lasciava
l'impressione di una lotta.

Ed io, indovinato dal mattino
l'attimo del tuo arrivo,
percepivo nei palmi socchiusi
il morso leggero di un tremito.

Con dita arse gualcivo
la variopinta tovaglia del tavolo...
capivo fin da allora
quanto è angusta questa terra.

( Anna Achmatova, da La corsa del tempo)

giovedì 17 gennaio 2008

Sempre voler capire

Sempre voler capire. Non si può.
Bisogna cedere, bisogna ritirarsi,
bisogna fare come fanno i gatti
quando si acquattano, i muscoli in un fremito
contratti, prima di scagliarsi verso
una qualche preda, che sia per gioco
o che sia roba seria; o quando in un ferocissimo
kabuki affrontano il rivale, e l' universo
intero allora si concentra in un assorto
e millimetrico avanzare, e poi
senza preavviso, forse perché si sta mettendo
male - la scusa è sempre una mosca o un moscerino
che si ritrova dalle loro parti-
guardano in giro, si fingono distratti,
loro che c'entrano? mica era sul serio!
Ma chissà, forse si distraggono davvero.

(Patrizia Cavalli, da Pigre divinità e pigra sorte)

venerdì 11 gennaio 2008

La moglie di Lot

Ora la moglie di Lot si voltò
indietro a guardare e diventò
una colonna di sale
Gn 19, 26

E andava il giusto dietro il messo di Dio,
enorme e radioso, sulla nera montagna,
ma sonora parlava l'angoscia alla moglie:
"Non è troppo tardi, puoi ancora scorgere

le rossi torri della tua Sodoma natia,
la piazza ove cantavi, la corte ove filavi,
le finestre vuote dell'alta dimora,
dove al caro marito partorivi i figli".

Si volse, e serrati da una stretta mortale,
non poterono i suoi occhi più guardare;
di sale si fece il corpo diafano,
e strinsero alla terra gli agili piedi.

Chi vorrà piangere questa donna?
Non sembra forse la più lieve delle perdite?
Il mio cuore solo non potrà mai scordare
chi la vita dette per un unico sguardo.

(Anna Achmatova, da Anno Domini; traduzione di M. Colucci)

lunedì 7 gennaio 2008

Emigrare al di là del visibile

Dunque, impossibile vivere
di sola ragione
e di ordine stabilito.
Non ragione ti illumina
le vaste zone oscure
dove inevitabile
s'annida la paura:
ma come decidere e rischiare
senza follia?
Chi potrebbe darti la gioia
di comunicare con le cose,
la gioia dei fanciulli
la gioia dell'amicizia e dell'amore?
Amore è un atto di fede.
è fede a darti sicurezza
di una realtà che non deluda,
a salvarti dalle apparenze.
Emigrare al di là del visibile
e raggiungere lo stato di verità
e fare del mistero la tua casa
e sentirti beato
perchè finalmente pazzia non ti manca!
E il fango trasfigurare in oro ...

[D. M. Turoldo]