lunedì 25 giugno 2007

Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d'incontri
se il pensiero resta alto e il sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
né nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga
che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche aromi
penetranti d'ogni sorta, più aromi
inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca
- raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

(Costantinos Kavafis, da Cinquantacinque poesie)

Ringrazio di cuore Eleonora per aver inviato questa poesia, già a me molto cara.

giovedì 21 giugno 2007

Tempo e tempi

Non c'è un unico tempo: ci sono molti nastri
che paralleli slittano
spesso in senso contrario e raramente
s' intersecano. E' quando si palesa
la sola verità che, disvelata,
viene subito espunta da chi sorveglia
i congegni e gli scambi. E si ripiomba
poi nell'unico tempo. Ma in quell'attimo
solo i pochi viventi si sono riconosciuti
per dirsi addio, non arrivederci.

(Eugenio Montale, da Satura II)

venerdì 15 giugno 2007

Come dire, la sovrappopolazione...

[...] E lei: "Chissà". Comunque, la cosa affascinante è che su "National Geographic" ho letto che ci sono più persone vive oggi di quante ne siano morte in tutta la storia dell'uomo.
Per dire, se tutti volessero recitare Amleto contemporaneamente, non ci sarebbero abbastanza teschi. [...]

(J. Safran Foer, Molto forte incredibilmente vicino)

lunedì 11 giugno 2007

mercoledì 6 giugno 2007

Ferrara: antichi fasti e memoria


"Varcata la soglia del cimitero dove ognuno di loro possedeva una seconda casa, e dentro questa il giaciglio già pronto su cui, tra poco, sarebbe stato coricato accanto ai padri, l'eternità non doveva più sembrare un'illusione, una favola, una promessa da sacerdoti. Il futuro avrebbe stravolto il mondo a suo piacere. Lì, tuttavia, nel breve recinto sacro ai morti famigliari; nel cuore di quelle tombe dove, insieme coi morti, si provvedeva a far scendere tutto ciò che rendeva bella e desiderabile la vita; in quell'angolo di mondo difeso, riparato: almeno lì (...), almeno lì nulla sarebbe mai cambiato."

(Giorgio Bassani, da Prologo a Il giardino dei Finzi-Contini )



"Immortalata da Giosuè Carducci e Gabriele D'Annunzio, questa strada di Ferrara, è così nota agli innamorati dell'arte e della poesia del mondo intero che ogni descrizione di essa è superflua. Siamo, come si sa, proprio nel cuore di quella parte nord della città che fu aggiunta durante il Rinascimento all'angusto borgo medioevale, e perciò appunto si chiama Addizione Erculea. Ampio, diritto come una spada dal Castello alle Mura degli Angeli, fiancheggiato per quanto è lungo da brune moli di dimore gentilizie, con quel suo lontano, sublime sfondo di rosso mattone, verde vegetale, e cielo, che sembra condurti, realmente, all'infinito..."

(Giorgio Bassani, da
Il giardino dei Finzi-Contini)